Oltre che a tavola e in cucina, c’è un altro modo per gustare le bollicine che è caro agli amanti del vino. Si tratta dei “formaggi ubriachi”, prodotti tipici del Veneto. Originariamente il processo di ubriacatura consisteva nello sfregare la forma nelle vinacce o nel mosto e serviva a proteggere il formaggio dall’attacco di batteri. Oggi, invece, si fa una vera e propria stagionatura sotto vinacce fermentate. Un processo che dona alla pasta del formaggio un sapore intenso.
Tra tutti i “formaggi ubriachi”, quello al prosecco si distingue per un sentore fruttato che diventa più deciso dopo l’affinatura. Le forme, ottenute da latte biologico pastorizzato, hanno una stagionatura di sei mesi nelle vinacce di uve prosecco. Il risultato è una crosta sottile e una pasta piuttosto umida ma dal sapore dolce, con note fruttate.
Una curiosità: secondo alcuni la tecnica dell’ubriacatura nacque durante la prima guerra mondiale, quando i contadini veneti cercavano di nascondere, nelle vinacce appunto, le scorte di formaggio per sottrarle alle razzie dei soldati austro-ungarici.
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